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Nicola Pirina è il nuovo direttore generale di Sardex.net

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In tutti questi mesi l’abbiamo visto spesso a Serramanna. La sua camminata, dovuta anche a una discreta esperienza nel mondo della pallacanestro, è abbastanza riconoscibile, così come la sua suoneria, a volume altissimo, che suona spesso nei nostri uffici (è una canzone, inedita e bellissima, di Rossella Faa). Da mesi propone un nuovo look, ha la barba incolta per cui dimostra certamente meno anni, e quell’aria serena e preparata a fare il grande salto dentro un’organizzazione che in 5 anni da startup è diventata un’azienda solida e strutturata. Sardex.net ha raggiunto a Dicembre 2015 i 100 milioni di transato, ha trascorso un meraviglioso 2015 e al suo futuro stanno iniziando a interessarsi in molti, non ultime le Nazioni Unite (vi ricordate la partecipazione di Giuseppe Littera al workshop di Istanbul?).

Un po’ per superstizione, un po’ per la sua robusta e variopinta esperienza da consulente in lungo e largo per lo stivale, per qualche tempo ha taciuto il suo futuro all’interno di Sardex.net. Noi lo sapevamo già da dicembre, ma l’ufficialità è giusto che avvenga, come ogni buon proposito, a inizio anno.

Il nuovo direttore generale di Sardex.net si è presentato, a modo suo, su CheFuturo! Vi proponiamo l’articolo scritto di suo pugno, augurandogli buon lavoro e compartendo con lui gli auspici che ben ha espresso in queste righe:

“Tutte le volte in cui, per le più svariate ragioni, sono andato a Serramanna, sono sempre rimasto colpito dal grande serbatoio bianco e rosso all’ingresso del paese. Per chi, come me, è cresciuto guardando Conan, l’Uomo Tigre e Goldrake in effetti non è difficile capire perché… è sempre sembrata una grande astronave spaziale, a prescindere dalle stagioni e dalla qualità della luce.

I paesi dell’interno dell’isola, però e per fortuna, hanno sempre riservato maggiori soddisfazioni rispetto alle opere ingegneristiche d’un tempo, come la stessa Serramanna, che da epicentro (tra l’altro) per pomodori, carciofi e cardi, è oramai agli onori delle cronache internazionali per la sua Sardex.

Intendiamoci, non è l’unica nuova impresa ad alto impatto nel paese, prima o poi gli appassionati d’innovazione scopriranno anche Studio A. Voglio però concentrarmi su altro, non è questo il luogo per il Pirina pensiero sull’evoluzione produttiva dei piccoli centri, del loro rapporto col globale e con la storia economica di questo pazzo mondo.

Accadono nella vita occasioni irripetibili, vere e proprie sliding doors.

Ed è di questo che voglio parlare. Del motivo per cui ho deciso di accettare la richiesta di Sardex di essere il loro Direttore Generale.

Nel senso che la società, più interessante al mondo (e forse anche l’unica, sempre a mio modestissimo avviso) che abilità l’economia generativa nei territori, affronta oggi un profondo sviluppo organizzativo e societario, in vista dei prossimi importanti passi di crescita ed espansione.

Quando l’imminente fase sarà terminata, ci sarà un nuovo assetto nel top management. È sempre li che sarò, al loro fianco.È per il mio attaccamento all’economia reale ed ai territori che penso abbiano scelto me, in fondo avrebbero potuto fare shopping su cognomi ben più blasonati. È per questo suo essere decisamente al di là di ogni schema aziendale come oggetto e come funzionamento, che Sardex rappresenta per me l’Enterprise, l’oggetto non identificato per eccellenza.

Badate bene, i geni sono e rimangono loro, la struttura delle risorse umane, solide e d’avanguardia, è e rimane loro … non si sarebbe mai realizzato quanto già prodotto se tutti e 50 i matti che compongono la camarilla non si fossero dannati per la costruzione dell’ambizione comune.

SARDEX, MITZAS, EJATV…

Sono passati tanti anni da quando li conosco, sono stato iscritto con la mia ultima società, abbiamo studiato insieme per lo sviluppo dei loro nuovi prodotti, ho avuto l’onore di contribuire al successo di Mitzas nelle sue varie edizioni, abbiamo progettato tanto futuro per i territori, abbiamo lavorato su un altro grande astro nascente, EjaTv, insieme mentoriamo diverse nuove iniziative innovative che spontaneamente si avvicinano a noi.

Da tempo viaggiamo insieme, direbbero i tecnici come “partner strategici”. Qui nasce la sfida per me, dai molteplici sensi. Smetterò di correre come free lance, come ho fatto nei miei primi 15 anni di carriera. Mi metterò al loro servizio per le necessità che il comune sogno di crescita ci sta già sottoponendo. Non è né un passo indietro, né di lato in questo pazzo ecosistema dell’innovazione, è un patto di ferro che segue il consolidato l’unione fa la forza, spingiamo nella stessa direzione.

È per me un grande onore e privilegio, è per me la sfida delle sfide, è l’innalzamento dell’asticella che le persone come me auspicano sempre che arrivi. Bene, è arrivato, ora gioco con tutta la forza di cui sono capace.

Perché ho scelto di accettare?

Perché Sardex, a prodotti attuali e potenziali, rappresenta l’esplicitazione concreta di quello che si può fare per cambiare per sempre in positivo il volto delle economie territoriali. E lo può fare su scala globale. Questa è la sfida. Perché lo può fare?

Perché Sardex è un sistema di clearing, basato sull’incontro reale tra domanda ed offerta di beni e servizi.

Un sistema che ha quali obiettivi principali lo sviluppo armonico del network, il mantenimento dell’equilibrio micro e macroeconomico del sistema, una gestione oculata del portafoglio crediti e la prevenzione dell’insorgere di posizioni di debito e credito strutturale, perché la concessione di credito in un sistema di compensazione è possibile solo in virtù della relazione fiduciaria che si va a generare tra il singolo ed il network, perché non è il gestore a poter fare credito alle imprese del network ma sono le stesse imprese a finanziarsi reciprocamente attraverso la propria capacità produttiva.

COME FUNZIONA E COME MIGLIORA SARDEX

Sardex ha funzionato (e migliorerà) perché ha una struttura dei ricavi legata all’erogazione di servizi in abbonamento, con un costo progressivo misurato in funzione delle possibilità economiche delle imprese (dimensione, marginalità, mercato n° dipendenti etc…), che permette di conseguire almeno il duplice risultato da un lato far sì che i costi di mantenimento del sistema siano ripartiti in maniera progressiva tra i partecipanti e dall’altra libera da ogni possibile confitto di interesse nello svolgimento del ruolo di garanti dell’equilibrio (perché oltre una piattaforma offre servizi ad alto valore aggiunto quali brokering, comunicazione interna ed esterna, marketing interno alla rete, eventi di networking – solo quest’anno in Sardegna hanno fatto sul territorio oltre 70 eventi).

Sardex lavora nelle comunità, sul territorio e per i territori, genera legami fiduciari tra i membri

Sardex è impegnata nella costruzione di una comunione di intenti, agevola le sinergie tra i partecipanti e crea occasioni di networking.

Quello che da anni Sardex fa è la costruzione nei territori di una coscienza del noi, capace di ripensare il ruolo delle economie locali nel mondo in cui viviamo. Rethink local economics to rebuild local economies: questo riassume molto bene la mission di Sardex, che dal 1 novembre è anche la mia, insieme a loro e per loro, ripensare le basi teoriche dei processi economici in ambito locale al fine di abilitare gli operatori economici locali a cogliere le opportunità che il sistema globale mette a disposizione ed al contempo di offrire loro gli strumenti utili a proteggere i singoli sistemi locali dai rischi esogeni a cui il sistema globale stesso gli sottopone.

ANDARE DAL LOCALE AL GLOBALE. COME FARLO?

Attraverso un sistema reticolare di tipo olonico organizzato su meta-livelli anch’essi strutturati tra loro in un rapporto di tipo olarchico. Si tratta di costruire una sorta di sistema operativo delle economie locali, dotato di strumenti ad hoc, capace di mettere in connessione ciascuno dei membri del network con tutte le risorse materiali ed immateriali che la rete è in grado di mettere a disposizione, attivando giochi a somma positiva e generando, per quanto possibile, un orizzonte informativo simmetrico tra i partecipanti. Una rete degerarchizzata capace di riconfigurarsi rapidamente in funzione dei cambiamenti del mercato, capace non solo di autoriparsi e mostrarsi resiliente, ma anche e soprattutto, di divenire antifragile, dimostrando la capacità creativa di superare gli shock. Un sistema, quindi, organizzato in reti di reti, le quali, pur mantenendo la propria indipendenza operativa, esattamente come i singoli nodi al livello inferiore, sono unite da valori e fini comuni, dando vita un nuovo sistema di relazioni tra l’unità e l’insieme.

Si tratta di un processo certamente lungo e difficile. Ma sapete che a me piacciono i giochi per i grandi.

Ad oggi non vediamo che i primissimi frutti di questo esile semino che 5 anni fa hanno con tanta cura e dedizione cercato di impiantare nel nostro ed in altri territori.

Sono certo che, nel nostro piccolo, siamo pronti a dare il nostro contributo a quello che Keynes nell’introduzione di Esortazioni e Profezie definiva il suo auspicio per il futuro di tutti noi: risolvere definitivamente il cosiddetto problema economico e relegarlo finalmente ad un posto di secondo piano nelle nostre vite, al fine di poterci finalmente dedicare a ciò che nelle vite di tutti noi conta realmente.

Quindi, d’ora innanzi, chi cerca Nicola Pirina, cerca Sardex. E viceversa.

Abbiamo aspettato per comunicarlo per tante ovvie ragioni, poi abbiamo deciso di condividere la strategia, consapevoli che è il momento di serrare i ranghi, è il momento per tutti di cambiare passo, soprattutto laddove, come in questo caso, gli scenari sono impegnativi e globali. È importante essere corretti interpreti di se stessi nel periodo corrente. Non è importante svegliarsi presto ma azzeccare l’orario. È il mio è anche un auspicio per tutte le aziende di nuova costituzione che oramai in Italia hanno dimostrato il loro valore, ora è per tutti il momento di alzare l’asticella e fare le cose per bimbi grandi.

È il momento di mettersi in gioco come sistema non solo nei singoli territori e Regioni, ma come impianto produttivo nazionale di nuova generazione.

Sarà un grande viaggio, allacciamo le cinture di sicurezza, motori e macchine al massimo, ora davvero #AVANTITUTTA

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