Le innovazioni, dice qualcuno, non chiedono permesso. Si fanno. E in Sardegna, ultimamente, si stanno facendo.
Il primo pellet 100% made in Sardinia è stato realizzato da un’azienda iscritta al circuito, la Società Cooperativa Agricola mediterranea ‘94, in collaborazione con Massimo Magno dell’Organismo di Ricerca Gno.Sys e di Serge Walter dell’Université de Haute Alsace.
Si tratta di un prodotto innovativo nel settore forestale capace di salvaguardare l’ambiente, potenziare l’economia locale e accrescere l’indipendenza dalle importazioni di fonti energetiche. Il pellet di alta qualità proviene dai residui di origine biologica della silvicoltura (il sottobosco) e dalle biomasse a conduzione cedua, ossia dal taglio periodico che viene fatto nei boschi con l’aggiunta di una cultura a rotazione di piante di eucaliptus in terreni incolti.
Il prodotto fa parte del progetto CEPPOC, presentato il 14 Aprile 2015 a Domusnovas, presso la sede della Società Cooperativa Agricola mediterranea ‘94, dove si è svolto il seminario di presentazione del progetto al quale hanno partecipato il titolare dell’Agricola Mediterranea Giuseppe Vargiu, l’agronomo Giuseppe Alamanni, e Massimo Magno di Gno. Sys. Nella giornata di studi si è parlato della nascita di un nuovo modello di sviluppo sistemico che passa da un uso sostenibile delle biomasse in Sardegna: il progetto CEPPOC (Compost di Eucaliptus Per Pellet Ottimizzato attraverso Calorimetria).
L’innovazione del progetto CEPPOC non riguarda soltanto il prodotto ma anche il processo in quanto è prevista la realizzazione di forni solari ad hoc che entreranno nella fase di essiccazione del prodotto.
L’iniziativa rientra nell’ambito della Misura 124 volta alla “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo ed alimentare, nonché in quello forestale” della Regione Autonoma della Sardegna, con un contributo di circa 160 mila euro, a valere sui fondi del PSR 2007/2013.
Ne abbiamo parlato col titolare della Società Cooperativa Agricola mediterranea ‘94 Giuseppe Vargiu.
A noi esalta l’aver realizzato un prodotto a km 0 dove si dà valore a quello che abbiamo realizzato in Sardegna. Al progetto CEPPOC partecipano altre 50 persone, in questo modo il reddito rimane nei nostri territori. Il nostro è l’impianto più importante in Sardegna. Produciamo 4 mila tonnellate di pellet all’anno e potremmo arrivare anche a seimila!
Il prodotto è già in commercio e se ne occupa il Consorzio Biosarda Agricola, che ha avviato una promozione estiva di 70 sacchi a pedana a 4,50€ al dettaglio.
Abbiamo effettuato varie ricerche con processi tecnologici grazie a questo nuovo tipo di pellet che è fatto da legni sardi di macchia mediterranea. La legna la prendiamo prevalentemente dai nostri terreni, abbiamo duemila ettari di boschi, il resto invece dai terreni attorno a Domusnovas e nell’Iglesiente.
Il pellet è diventato finalmente un’alternativa al gasolio, al gas, alla legna da ardere e ai forni del pane. Si risparmia la metà ed è sostenibile, perché proviene da scarti. E le innovazioni migliori, spesso, si fanno proprio dallo scarto delle produzioni, non solo industriali. Succede anche questo in Sardegna, terra di innovazioni (e) di scarti.