All’interno del numero di giugno della rivista trimestrale ‘Soberanía alimentaria, biodiversidad y culturas’ (in italiano “Sovranità alimentare, biodiversità e culture”) edita da organizzazioni quali Vía Campesina, Plataforma Rural, Fundación Agricultura Viva-COAG y GRAIN, con l’obbiettivo di stimolare l’informazione, il dibattito e la riflessione sulle tematiche di sviluppo rurale/locale, l’illustre Francisco Alvarez Molina (già vicepresidente della Borsa di Parigi nonché direttore generale di quella di Valencia) cita Sardex.net come esempio di successo e modello da seguire. Riportiamo qui sotto una traduzione dell’articolo:
“All’inizio del 2011 il tessuto imprenditoriale della Sardegna contava su 147.346 imprese attive di cui circa 64.000 risultano indebitate per un valore di 4,27 miliardi di euro con un livello di indebitamento che supera del 30% il valore del debito iniziale. Di queste imprese, 2.354 hanno già dichiarato fallimento. Poche imprese hanno liquidità mentre in tante tra loro continuano ad avere beni invenduti e tempo per prestare i propri servizi.
Tra il 2007-2008, analizzando la crisi economica e finanziaria globale e le dinamiche generate dai problemi legati alla speculazione, 4 giovani (età media 30 anni e residenti in una zona rurale) hanno sviluppato un progetto con l’obbiettivo di dare una risposta pratica all’arrivo della crisi in Sardegna.
Il gruppo ha approfondito con una cura particolare lo studio dei circuiti/reti [imprenditoriali] senza denaro, rivisitando i diversi sistemi economici senza interessi e le esperienze presenti in diversi contesti storico-geografici. Nel 2010 creano Sardex.net che raggruppa più di 300 imprese e/o cooperative, molte delle quali sono attive in agricoltura: aziende convenzionali, biologiche e biodinamiche, imprese di produzione e di trasformazione, etc.
Sardex.net nasce come un modo per ripensare l’economia locale e come alternativa alle esternalità negative del sistema di credito convenzionale. E’ un circuito di credito commerciale gestito da un impresa che offre supporto alle imprese associate e supervisiona gli scambi. Questi si realizzano grazie ad una moneta (o credito virtuale) che porta lo stesso nome del circuito.
All’interno del sistema non esistono interessi e l’unico valore sono i beni ed i servizi. Così, la somma delle attività e delle passività sarà sempre uguale a zero, perchè chi ha acquisito servizi o beni per 1000 crediti, avrà una “passività” di beni o servizi di 1000. Questo in realtà è potere d’acquisto di qualcun’altro, che prima o poi movimenterà questi crediti. Nel circuito i crediti non sono convertibili in denaro.
Come conferma uno dei soci fondatori di Sardex, “questa pratica è diversa dal baratto”, perchè l’interscambio di crediti è basato su due criteri: la multilateralità e la multitemporalità. I crediti si possono utilizzare con tutti gli associati al circuito e si possono utilizzare in fasi temporali differenti.
L’assenza totale di interessi non aumenta il debito e stimola al contempo l’interscambio di crediti avendo così un effetto importante per l’economia dell’isola e potenziando il sistema economico locale.”