C’è un termine, più degli altri, che contraddistingue non solo il nostro tempo e il nostro modo di vedere e immaginare il mondo, ma anche di raccontarlo e dargli un senso nel lavoro che si fa ogni giorno, soprattutto se si tratta di arti creative. Il musicista e compositore Francesco Medda, in arte Arrogalla, fa della trasversalità il suo marchio di fabbrica. Succede con “Eloi”, estratto dell’ultimo prodotto musicale di Arragolla, realizzato per i primi 10 anni di attività della casa discografica S’ardmusic, con i management di Altrove in collaborazione con EjaTV e Museo Nivola e presentato a Orani il 13 giugno.
“Sto lavorando a questo progetto, che è un tributo all’artista Costantino Nivola e a Sergio Atzeni, da due anni. S’ardmusic è la più importante casa discografica sarda che si occupa di diffondere la world music e il jazz, si tratta di un’etichetta che ha firmato i lavori più importanti di Andrea Parodi, Elena Ledda e Mauro Palmas oltre che grandi artisti della scena jazz e world music nazionale e internazionale. Proprio dalla manipolazione di una canzone di Elena e Mauro, Mortu est nostusennori, è nato il remix che abbiamo chiamato Eloi, che abbiamo presentato nel luogo dove si è realizzato il video, il museo Nivola, insieme a Tore Cubeddu (Ejatv), Luca Zoccheddu (Altrove), Michele Palmas (S’ardmusic), Davide Mariani (CURL – Università Sassari) e Giacomo Casti”.
La trasversalità sta proprio nel realizzare un prodotto musicale originale in un contesto de-localizzato come Orani ma contraddistinto dal taglio contemporaneo del museo Nivola. “Ho preso materiali e tracce separate dei dischi di Mauro Palmas e Elena Ledda, manipolati in tre modi”, spiega Arrogalla, “uno vicino alla cultura hip hop, uno alla musica contemporanea elettroacustica e uno legato all’approccio del dub realizzando una post-produzione in tempo reale. Questo, è un approccio compositivo nato in Giamaica nei primi anni ’70, non è un genere musicale ma un modo di approcciarsi alla musica con qualsiasi tipo di materiale. Le mie radici sono l’hip hop e la musica tradizionale sarda, ma anche la dance music che ascolto dagli anni ’80. Ho identità multiple e suono cose che rispecchiano ciò che sono. Io penso che ogni suono sia normale. L’originalità e la trasversalità che ne deriva son frutto della tua partecipazione a un genere musicale con i tuoi materiali e identità”.
“I titoli delle canzoni li stiamo prendendo da simboli e nomi del libro di Atzeni Passavamo sulla terra leggeri, continua Arrogalla, “l’idea è stata quella di tirar fuori una mediterraneicità del lavoro, che infatti ha un carattere internazionale ed estremamente locale. Nivola ha fatto un grande lavoro sulle dee madri, che definirei contemporaneo, elegante e moderno. Per questo la mia musica gioca sulla trasversalità di linguaggi, espressi in maniera molto semplice e lineare, ma anche delicata. Inoltre, per me è molto importante l’approccio trasversale con le arti, e la realizzazione di Eloi all’interno del museo Nivola si muove in questa direzione. Non solo, in cantiere c’è la mia tesi di laurea sul paesaggio sonoro della Sardegna, il disco Dub Versus con Giacomo Casti e Marcellino Garaue infine sto collaborando, insieme a Chiara Murru a #KOI, un progetto di danza contemporanea in siti archeologici insieme a danzatori che utilizzeranno maschere di Mamuthones.
Arrogalla aprirà il 2 luglio l’European Jazz Expo di Riola Sardo, dove biglietti e abbonamenti sono disponibili anche in sardex!
Ecco il video di “Eloi”: