Dal materiale per l’ufficio alla pubblicità, ora il premio di produzione in crediti per i dipendenti. L’azienda di Bonorva rafforza il legame con il Circuito e i suoi iscritti.
Centoventuno anni di storia, dieci milioni di bottiglie ogni anno, tredici dipendenti età media 30 anni e una certezza: «La qualità premia sempre». Miryam Caddia e Ivan Cauglia sono un connubio particolare: lei, proprietaria, è l’emblema della solidità aziendale; lui, responsabile di produzione, è l’effervescenza personificata. Bonorva, stabilimento dell’Acqua Minerale Santa Lucia: gli operai sono al lavoro di buona lena all’ingresso che ripuliscono dalle sterpaglie. Indossano tutti una felpa rossa con scritta bianca rigorosamente aziendale e sfoggiano sorrisi sereni. Ivan è all’entrata, vigorosa stretta di mano e poi una breve visita agli oltre 3 mila metri quadri di capannoni.
Quindici minuti a riassumere le caratteristiche del prodotto, il confezionamento, la distribuzione e ci spostiamo nell’ufficio di Miryam: «Questa scrivania – dice – è stata acquistata in Sardex al pari di tutti gli arredi dell’ufficio che sta al piano inferiore; stessa cosa per l’impianto d’irrigazione del giardino, la grafica per la parte commerciale e la pubblicità radiofonica. Non abbiamo nuovi clienti, però ne abbiamo riconquistati diversi che ci dovevano pagare da anni; l’hanno fatto in Sardex e il guadagno è stato economico e in termini di relazioni riallacciate».
L’ultima novità è appena arrivata: dieci tessere per altrettanti dipendenti «li abbiamo coinvolti, informati e alla fine hanno accettato entusiasti, all’interno c’è il loro premio di produzione interamente in crediti». Dialogo costante che è alla base della politica aziendale sempre attenta alle persone e al clima lavorativo: «L’anno scorso – dice Miryam – abbiamo rinnovato il personale perché alcuni collaboratori sono andati in pensione, uno è stato con noi per 42 anni». La scelta dei successori è stata fatta tenendo conto di due caratteristiche: voglia d’apprendere e educazione: «Se l’ambiente è buono, si fa di più e meglio – sottolinea Ivan – per noi fare squadra è di vitale importanza».
Il matrimonio con Sardex è stato naturale: «Stavo navigando su internet – prosegue Ivan – e mi sono imbattuto nel Circuito; ne ho parlato con la proprietà e abbiamo inviato una mail, ci hanno risposto subito. Qualche incontro è stato sufficiente per convincerci appieno, siamo iscritti da poco più di un anno e contiamo di raddoppiare nel 2016 i nostri movimenti. Nei limiti del possibile, abbiamo sempre privilegiato i rapporti commerciali con imprenditori sardi. L’azienda, del resto, s’identifica profondamente con l’isola».
Sardex ha rafforzato questo sguardo attento alla Sardegna: «All’interno del Circuito abbiamo trovato professionisti ineccepibili e persone squisite sotto il profilo umano. Merito anche di tutti coloro i quali ci lavorano, come i broker, sempre disponibili e attenti. Per noi Sardex è un circuito che aiuta la nostra economia, una moneta che a differenza di tutte le altre, unisce».